domenica 5 luglio 2009

Non siate in ansia per il domani...(mt 6:34)

Non siate in ansia per il domani, basta a ciascun giorno il proprio affanno.
(Matteo 6:34)
La ricetta che Gesù offre ai suoi discepoli per affrontare i momenti di ansia non ha niente di accattivante. Gesù non sta dicendo che: essere discepoli significhi non avere più difficoltà, paure, sofferenze, malattie. No.
Sta dicendo di fidarsi di Lui e di dare a Lui tutti i nostri pesi, le nostre preoccupazioni, le nostre paure. Con la fede la nostra ansia si dimezza, o sparisce del tutto. Le nostre paure sono ben imprigionate in un piccolo recinto protetto dalla fede. Se prima di credere in Gesù, si poteva dare una percentuale del 100% all'ansia che ci attanagliava, ora questa percentuale, a seconda della nostra fede, si dimezza o si azzera. Ad ognuno la valutazione di come la fede riesca a mitigare e/o vincere del tutto ogni ansia e preoccupazione della vita quotidiana. Personalmente io ho attaccato questo versetto nell'ufficio dove lavoro e dove preoccupazioni e ansie del mondo lavorativo si concentrano e lievitano. Ma poi penso a questo versetto e cerco di programmare e organizzare ogni cosa con la consapevolezza che tutto può sparire in un attimo e che ogni giorno è regalato. Non so se il domani mi appartiene e quanti minuti di vita mi restano. Questa è una verità, e un'ansia (per chi non ha fede) alla quale molti non vogliono pensare. Ci si preoccupa di quello che potrà accadere tra un mese, o un anno, senza accettare il fatto che ogni giorno è regalato e dovrebbe essere vissuto intensamente e con tranquillità e riconoscenza a Dio che lo dona. Spero che anche voi possiate vivere in piena tranquillità le vostre ansie e paure mettendole sulle spalle di Gesù, che è molto forte, e ha ... due belle spalle...(come si usa dire).
Un saluto senza ansia, ... ciao.



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Uno dei tanti, sposato, ho una figlia meravigliosa. Faccio un lavoro creativo che mi da soddisfazioni. Vivo in una bella città: Trento, in Italia. Sono ormai vicino alla mezza età, come si usa dire.